lunedì 5 luglio 2010
Canale Majori al M.Sirente
Dopo tanto tempo,sono riuscito ad andare al Sirente per salire il Canale Majori con il suo aspetto selvaggio che cattura ogni anima.
Partiti il venerdi da casa ci siamo fatti 260km per piantare la nostra tenda ai prati del Sirente nel suo versante Nord.Per quanto riguarda la notte è meglio sorvolare,in quanto il mio compagno di mille avventure non mi ha fatto chiudere occhio...RUSSA COME UN TRATTORE!!
Prima di andare a dormire abbiamo goduto della pace e del silenzio che ci avvolgeva.A fare da cornice un cielo stellato che sembrava lo si potesse toccare.
Sveglia alle 06:00 ma in realtà io non ho chiuso occhio(lascio immaginare la grinta che avevo).Dopo una abbondante colazione siamo partiti prendendo un bel sentiero nel bosco che,salendo in modo graduale,ci ha fatto guadagnare quota e raggiungere l'attacco del Canale.
Da li un ODISSEA...pietre,erba,breccino e chi più ne ha più ne metta.
Dopo circa un'ora di fatica abbiamo incontrato anche una bella lingua di neve che ci ha fatto calzare i ramponi altrimenti non si srebbe potuto salire..
Il Canalone sbuca sulla cresta che da li a poco si unisce con il sentiero che comodamente porta in vetta al Sirente 2335mt.
Una montagna veramente strana.A Nord si presenta come una bella bastionata di roccia di circa 6km di lunghezza e a Sud invece dolcemente degrada fino ai pianori sottostanti.Sicuramente più bello e selvaggio il lato Nord,che appunto con il Canale Majori,trova la sua parte più vulnerabile.
Arrivati in cima un bel riposino ci ha fatto ricaricare le pile prima di affrontare in discesa la Val Lupara.
Bella ma lunga discesa che però in 2 ore abbiamo prcorso e ci ha riportato al parcheggio nei pressi del vecchio Chalet del Sirente.
Che dire ottima salita per un ottima giornata...peccato solo per il sonno!!!
Ah,dimenticavo...poi altri 260km di macchina per concludere...
martedì 15 giugno 2010
Lago di Pilato-Monte Vettore 06-2010
E bene si,la visita annua al Lago di Pilato è toccata questo fine settimana.Il giro che abbiamo fatto,io e mio cugino,è iniziato da Fonte San Lorenzo per poi proseguire a Forca Viola e scendere nella valle del Lago.
La Fonte è risultata poi l'indomani una vera e propria oasi di freschezza....
Raggiunta Forca Viola,ci si immette nella valle del Lago,di origine glaciale nel cui punto più alto culla il Lago di Pilato le cui acque cristalline ospita il Chirocefalo del Marchesoni,una specie endemica di gamberetto la cui lunghezza non supera i due cm.
Risulta molto difficile vederlo ma un occhio attento....
Da li,siamo risaliti poi alla Sella delle Ciaule dove ad attenderci c'era il Rifugio Zilioli.Noi abbiamo pernottato nel bivacco invernale che rimane sempre aperto.
Un gran vento ci ha accompagnati per quasi tutta la notte e alle 4 abbiamo messo la sveglia per risalire gli ultimi 200mt. che ci separavano dalla vette del Monte Vettore con i suoi 2476mt.
La nebbia e il vento non promettevano bene,ma cmq siamo partiti e una volta giunti in cima,il giorno si stava facendo ma il sole purtroppo non lo si vedeva,quindi dopo una sosta di 20 min.,siamo riscesi e ci siamo preparati un bel pentolino di tè...
Poi verso le 6 ci siamo messi in cammino alla volta di Forca di Presta e proseguito poi per tutto il Pian Grande
Alla fine dopo 5 ore di cammino,tra vaneggiamenti e risate e foto,siamo arrivati alla tanto sospirata Fonte e un bel risciacquo totale ha fatto veramente bene per la nostra circolazione.
A parte la nebbia e il vento in cima,è stato un bel giro da rifare,magari con luna piena e cielo stellato!
venerdì 14 maggio 2010
Cascate della Volpara
...E bene si dopo tanto tempo siamo riusciti ad andare alle Cascate della Volpara...
Deciso su due piedi e viste le previsioni che davano tempo incerto senza troppa pioggia,siamo arrivati ad Umito,frazione di Acquasanta Terme(AP).
L'acqua del Rio Volpara e del Torrente della Montagna,ci accompagnerà fino alla testata della valle,punto in cui, dalla Macera della Morte(2.073mt),le cascate della Volpara si gettano a valle.
Il cammino inizia su una strada frangifuoco della Forestale che sale comodamente sulla sx del torrente,giungendo in poco di un'ora alle Cascate della Prata.
Si prosegue poi in un paesaggio reso"magico" dallo scorrere dell'acqua e dall'esplosione della natura che in questo periodo offre la sua straordinaria bellezza.
Entrati in un fitto bosco di faggi,si giunge comodamente poi alla Grotta della Spelonga e poi al Fornetto,di cui si dice sia stato rifugio di contrabbandieri,di briganti e di partigiani che qui combatterono la prima Guerra Mondiale.
Il posto è unico e reso ancor più bello quando si giunge a dei lastroni di pietra dove impetuoso scorre il Rio Volpara.
La natura qui è proprio allo stato selvaggio,il fitto sottobosco e la grande quantità di umidità,fanno si che quando si cammina si ha come la sensazione di essere in una fiaba...
Infine dopo un ultimo sforzo,si arriva al punto in cui si vedono,nel loro insieme,le Cascate della Volpara che con i loro tre salti rendono soddisfacente la sgambata fin qui fatta.
Dopo una perlustrazione e un buon panino al formaggio e salsiccia(mancava solo il vino!!),siamo ritornati sui nostri passi.
La Laga,il polmone verde delle Marche...
Un grazie al mio collega Pasquale che risponde sempre presente alle mie provocazioni di vagabondaggio...
Cascate della Volpara 13-05-2010
...E bene si dopo tanto tempo siamo riusciti ad andare alle Cascate della Volpara...
Deciso su due piedi e viste le previsioni che davano tempo incerto senza troppa pioggia,siamo arrivati ad Umito,frazione di Acquasanta Terme(AP).
L'acqua del Rio Volpara e del Torrente della Montagna,ci accompagnerà fino alla testata della valle,punto in cui, dalla Macera della Morte(2.073mt),le cascate della Volpara si gettano a valle.
Il cammino inizia su una strada frangifuoco della Forestale che sale comodamente sulla sx del torrente,giungendo in poco di un'ora alle Cascate della Prata.
Si prosegue poi in un paesaggio reso"magico" dallo scorrere dell'acqua e dall'esplosione della natura che in questo periodo offre la sua straordinaria bellezza.
Entrati in un fitto bosco di faggi,si giunge comodamente poi alla Grotta della Spelonga e poi al Fornetto,di cui si dice sia stato rifugio di contrabbandieri,di briganti e di partigiani che qui combatterono la prima Guerra Mondiale.
Il posto è unico e reso ancor più bello quando si giunge a dei lastroni di pietra dove impetuoso scorre il Rio Volpara.
La natura qui è proprio allo stato selvaggio,il fitto sottobosco e la grande quantità di umidità,fanno si che quando si cammina si ha come la sensazione di essere in una fiaba...
Infine dopo un ultimo sforzo,si arriva al punto in cui si vedono,nel loro insieme,le Cascate della Volpara che con i loro tre salti rendono soddisfacente la sgambata fin qui fatta.
Dopo una perlustrazione e un buon panino al formaggio e salsiccia(mancava solo il vino!!),siamo ritornati sui nostri passi.
La Laga,il polmone verde delle Marche...
giovedì 8 aprile 2010
Tre cime dalla Val Canatra.
La primavera è arrivata ma ancora il tempo ci fa degli scherzetti portando le ultime nevicate sulle nostre montagne.
Decidiamo di andare in Val Canatra,nei pressi di Castelluccio,per salire il Monte Lieto 1944mt. proseguendo poi per il Monte delle Rose 1864mt. e arrivando infine al Poggio di croce 1833mt. per poi infine ridiscendere la Val canatra.
La valle si presenta un poco innevata e appena si comincia a salire il manto bianco aumenta ma senza sprofondare mai tantissimo.La salita non presenta particolari difficoltà in quanto seguiamo la cresta est che poi con dolce pendio porta ad piccolo "plateau" e arriva fino in cima.Da qui si gode il panorama che raccoglie quasi tutte le cime piu importanti del gruppo dei Sibillini.
Scendiamo per l'itinerario di salita e risaliamo verso il Monte delle Rose...E non ancora stanchi ci dirigiamo verso Poggio di Croce da cui si gode di una bella visuale sul paese di Castelluccio e la sua piana.
Dopo un break di mezz'ora scendiamo di nuovo verso la Val Canatra e ritorniamo all'auto.
Questo giro lo consiglio vivamente a tutti perchè la visuale che si ha è davvero completa per non dimenticare che si è anche sopra Norcia.
Si completa tranquillamente con 5 ore di cammino e il dislivello non è dei più impagnativi anche se si deve salire,scendere e risalire.
lunedì 15 marzo 2010
Campo Imperatore...
Stupendo,stupendo e ancora stupendo!!!
Come da sempre il Gran Sasso mi attira e quando posso e quando soprattutto il meteo dice ok,allora si fa una scappatina in Abruzzo.
Viste le ottime condizioni meteo ci siamo fatti un bel giro con gli sci ai piedi dagli impianti di Monte Cristo al Rifugio Lago di Racollo...L'itinerario in se per se non presentava grandi difficoltà..anzi e quindi direi solamente piacevole.
Una neve ottima si lasciava sciare in compagnia di un sole che ha lasciato un bel ricordo sulla nostra pelle anche se curatamente cosparsa di crema protettiva.
...e scia e scia siamo arrivati al piccolo ma accogliente Rifugio Lago di Racollo posto in un ottima posizione da dove poter ammirare il Bolza,il Camicia,il Prena,Il Brancastello e la mole imponente del Gran Sasso che osserva tutti dall'alto...
Veramente un giornata al top che rimarrà impressa indelebilmente nella mia memoria...
domenica 7 marzo 2010
Monte Catria 03-2010
Con il tempo direi ottimo si è deciso di salire il Monte Catria da Chiaserna...1300mt di dislivello ci separava dalla croce di vette.Saliamo quindi a Fonte Luca guadagnando cosi ulteriori 450mt.
Da qui, lasciata l'auto, proseguiamo e di buon passo raggiungiamo il valico che divide il Catria dal Monte Acuto per poi giungere al rif. della Vernosa.
Il tempo è splendido e la neve sembra tenere anche se a volte con suoni sordi ci fa un po pensare....Saliamo per il versante NE. Lo sguardo arriva fin giu all'eremo di Fonte Avellana(1000mt. piu in basso),ma il nostro obiettivo è 150mt piu in alto.
Con un bel traverso in uno slargo del fianco della montagna giungiamo cosi in vetta accompagnati da un vento fortissimo che ti taglia la faccia.
La croce è ormai completamente congelata e sferzata dal vento.Contenti ci fermiamo giusto il tempo di sgranocchiare qualcosa ma poi via di ritorno...il pranzo può attendere!!!
Il ritorno avviene per la stessa via di salita.
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